La fusione nucleare per l’energia pulita
Il mondo si sta ormai avviando verso una direzione in cui bisogna necessariamente produrre energia pulita. Una risposta eccellente a questa necessità è rappresentata dalla fusione nucleare.
Ma di cosa si tratta e come funziona, esattamente? Semplice: stiamo parlando dello sviluppo di un reattore che sfrutterebbe una tecnologia idrogeno-boro.
Struttura del reattore e attivazione del processo di fusione nucleare
Per quanto riguarda la struttura del reattore, il design è estremamente semplice: è stato pensato per avere la forma di una sfera metallica vuota all’80%. Solo al centro è situato un pellet di carburante a base HB11 (Idrogeno-Boro) che ha due aperture sui lati per far sì che gli arrivi il fascio dal laser.
Infatti, il reattore si attiva proprio attraverso il laser: le particelle all’interno del pellet vengono sottoposte a ionizzazione da parte del laser, che crea un flusso elettrico. Non c’è necessità di turbine a vapore o di potenza / griglia di calore e questa è la grandissima novità.
Lo spunto per la creazione di questo nuovo reattore è partito proprio dall’osservazione della fisica; la domanda di partenza è stata: perchè non portare nel settore tecnologico qualcosa che già conosciamo e già avviene nel mondo reale, con le stelle?
Svantaggi dell’uso di questa tipologia di energia
Ci sono degli svantaggi nell’adoperare la fusione nucleare? Certamente su un piano strettamente ambientale, l’energia atomica è molto vantaggiosa. Non ci sono grosse emissioni, non si usano combustibili, non si deve aspettare del tempo per l’approvvigionamento delle materie prime.
Esistono, tuttavia, anche degli svantaggi: ad esempio, lo stoccaggio o lo smaltimento delle scorie. Ancora, ci sono stati anche tanti incidenti legati alla sperimentazione di questo tipo di energia.
La speranza per il futuro? Che continuino gli esperimenti nella maniera più sicura possibile, per avvicinarsi sempre di più all’emissione zero.