La soluzione del MIT al cambio climatico: bolle di silicone nello spazio
Un pull di scienziati di Harvard sostiene di aver trovato la soluzione al cambio climatico: consisterebbe nello sparare bolle di silicone nello spazio.
La Terra è ammalata e ne sta dando segnali sempre più evidenti. Tutti i giorni in ogni angolo del nostro pianeta si susseguono cicloni, alluvioni, siccità, incendi, scioglimento dei ghiacciai sulle montagne e dei ghiacci polari fino a bucare il permafrost. Per non parlare del rischio che il livello dei mari salga fino a sommergere parte delle coste delle terre emerse. Tutti questi cataclismi sono dovuti all’aumento della temperatura sul nostro pianeta provocato dalle eccessive emissioni di CO2 in atmosfera. Una catena disastrosa che minaccia addirittura di far estinguere molte specie animali e vegetali sulla Terra, inclusa la nostra.
La principale soluzione resta la Transizione Ecologica e Energetica. È necessario un cambio radicale che purtroppo arranca nonostante i molteplici summit internazionali. Le politiche dei leader mondiali in questa direzione tardano mentre il problema peggiora. Quali altre soluzioni potrebbero aiutare?
La Geoingegneria come soluzione al cambio climatico
Gli scienziati del MIT Senseable City Lab di Harvard hanno messo a punto il Programma di ricerca sulla geoingegneria solare per tentare di trovare una soluzione che aiuti a tamponare la situazione. Spiegano che la geoingegneria è un insieme di nuove tecnologie il cui sviluppo e la cui applicazione potrebbero compensare parzialmente alcuni degli impatti dei cambiamenti climatici. Tuttavia questi processi sarebbero manipolazioni sperimentali dell’ambiente terrestre e potrebbero mettere in pericolo gli ecosistemi e la vita sul pianeta.
È per questo che hanno concentrato la loro attenzione sullo spazio: le soluzioni sarebbero più sicure. Hanno infatti calcolato che deflettendo l’1,8% dei raggi solari prima che arrivino a irradiare l’atmosfera potrebbero bloccare il surriscaldamento terrestre. Questo sarebbe possibile sparando delle bolle di silicone nello spazio.
Il precedente dell’astronomo Roger Angel
La soluzione proposta dal MIT di Harvard è lo sviluppo dell’intuizione di Roger Angel. L’astronomo britannico-americano originariamente aveva suggerito di utilizzare una “nuvola” di piccole navicelle spaziali per schermare la Terra dalle radiazioni del sole.
I ricercatori del MIT hanno adottato lo stesso concetto di base di Angel e lo hanno migliorato sostituendo alla navicella spaziale le bolle di silicone nello spazio.
Come le bolle di silicone nello spazio contrastano il cambio climatico
Gli scienziati del MIT spiegano che bisognerebbe posizionare le sfere di silicone gonfiabili ad una determinata altezza oltre l’atmosfera, chiamata L1 Lagrangian Point. Si tratta di uno dei punti in cui le forze di attrazione del sole e della terra si neutralizzano permettendo ad un oggetto nello spazio di mantenere il suo equilibrio. Le bolle di silicone nello spazio in seguito si unirebbero tra di loro a formare come una zattera della grandezza del Brasile. Questa superficie flottante defletterebbe i raggi solari “cattivi” che provocano il surriscaldamento della nostra atmosfera.
Nei laboratori del MIT sono state testate queste bolle ma ovviamente la prova vera e propria del loro funzionamento potrà esserci solo direttamente quando verranno lanciate. La soluzione inoltre non sarebbe sufficiente a ribaltare l’aumento delle temperature sulla Terra. La soluzione principale resta nel cambio delle politiche energetiche per la riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera.
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